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I film che ho visto.

“Blade Runner”, edizione del 1982


“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.”

Io non so perché mi salvò la vita, forse in quegli ultimi momenti amava la vita più di quanto l’avesse mai amata… Non solo la sua vita: la vita di chiunque, la mia vita. Tutto ciò che volevano erano le risposte che noi tutti vogliamo: da dove vengo? Dove vado? Quanto mi resta ancora? Non ho potuto far altro che restare lì e guardarlo morire….

Blade Runner, nella versione del 1982

Un capolavoro: che altro dire? Se un capolavoro non smette mai di parlarci, allora questo film, nella sua edizione del 1982, continua a dirci qualcosa di bello; cioè di valido per la vita.

Nel film Balde Runner (nella versione del 1982), quelle domande ultime che il replicante getta al Cacciatore di replicanti, sarebbero una pazzia viverle da soli, senza che esse poggiassero su uno stabile rapporto esistenziale.
Esse, le domande, sono tanto insopprimibili quanto vere.

Qui sotto un video di come è stato realizzato il film:

La speranza ne “Il signore degli anelli”


Penso che, come la provvidenza sia il protagonista del libro “I promessi sposi”, così la speranza sia la protagonista della trilogia de “Il signore degli anelli”.

Infatti:

“Non posso farlo, Sam”, dice Frodo al suo amico e servitore.

La risposta di Sam è una delle frasi più belle di tutta la trilogia: “Lo so. È tutto sbagliato. Noi non dovremmo nemmeno essere qui. Ma ci siamo. È come nelle grandi storie, padron Frodo. Quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericoli, e a volte non volevi sapere il finale. Perché come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare com’era dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine è solo una cosa passeggera, quest’ombra. Anche l’oscurità deve passare. Arriverà un nuovo giorno. E quando il sole splenderà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che significavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire il perché. Ma credo, padron Frodo, di capire, ora. Adesso so. Le persone di quelle storie avevano molte occasioni di tornare indietro e non l’hanno fatto. Andavano avanti, perché loro erano aggrappate a qualcosa.”

“Noi a cosa siamo aggrappati, Sam?”

“C’è del buono in questo mondo, padron Frodo. È giusto combattere per questo.”

Cos’è un miracolo?


La descrizione di cosa sia un miracolo secondo il film Watchmen:

I miracoli… Eventi così improbabili da essere impossibili, come… l’ossigeno che si trasforma in oro. Ho sempre voluto assistere ad un simile evento, e intanto, dimentico che, nell’accoppiamento umano… Milioni e milioni di cellule concorrono a creare la vita… Generazione dopo generazione… Finché, alla fine tua madre ama un uomo, Edward Blake, un uomo che ha tutte le ragioni di odiare, ed è proprio da quella contraddizione contro qualunque probabilità… Sei tu… Solamente tu… Che emergi! Riuscire a distillare una forma così specifica, da tutto quel Caos… è come trasformare l’aria in oro! Un miracolo. Quindi… sbagliavo… Asciugati le lacrime e torniamo a casa.

dal film Watchmen di Zack Snyder

“Il caso Collini” di Marco Kreuzpaintner


Narra la storia contorta dell’omicida Fabrizio Collini e del suo avvocato difensore Caspar Leinen.

L’omicidio è lineare e chiaro. Ma allora perché non confessa? Troppi perché non risolti sono la trama di questo thriller tedesco basato sull’omonimo romanzo.

Alla fine della storia del film la domanda non è più chi sia il colpevole, la domanda diviene chi sia l’innocente? poiché “i morti non cercano vendetta ma solo giustizia“.

Piccola perla del cinema contemporaneo tedesco ci insegna che per giudicare è necessario tenere a bada tutti i fattori e non solo quelli che sono visibilmente affini al punto di veduta personale.

“Bastardi senza gloria” di Quentin Tarantino


Ho rivisto di recente il film Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino. Stilisticamente è un film da apprezzare, e per chi è cinefilo come me, riuscirà sicuramente a passare una buona ora e mezzo di divertimento.

Ma è un film che mi ha fatto, pensare, pur non essendo un film creato per dilettarsi con il pensiero, cioè, quello che mi è vento in mente è stato: è giustificato l’odio contro i nazisti? è lecito provare odio di ritorno, per chi mi odia per primo?

Il messaggio del film è chiaro: assolutamente si, odiare è lecito e invocarne l’uso è degno dell’essere umano. Se sei nel giusto l’odio è giustificato fino alla fine.

La differenza che c’è fra l’odio del giusto e l’odio dell’ingiusto è presto detta: per chi è malvagio l’odio è il fine, per il buono l’odio è il mezzo.

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“Conspiracy – Soluzione finale” di Frank Pierson


Fa freddo in questo film. E’ glaciale nel linguaggio, frasi come “non possiamo immagazzinare questi ebrei” sono l’esemplificazione perfetta di quello che si esperisce e si prova durate la visione di questa pellicola.

L’efficenza è totale e il linguaggio è tecnico, ove vi è esecuzione diviene evacuazione della popolazione ebraica.

Vengono calcolati gli ebrei presenti nella Grande Germania: stimando la popolazione ebraica in tutta Europa e, con l’estensione della Germania verso est, l’ammontare arriva a 5 milioni di ebrei da “evacuare”.

“Questa è più di una guerra è un caos… il resto è solo discussione!”. Il problema non è se fare o meno “l’eccidio”, ma a quale percentuale di sangue ebraico si giustifichi l’eccidio.

Una catena di montaggio della morte per un’immagine tedesca trionfante.

“Balla coi lupi” di Kevin Costner


Sarebbe bello vivere come il protagonista di Balla coi lupi: “voglio andare a vedere la frontiera prima che sompaia“. Un impulso ad andare oltre a vedere cosa cosa c’è oltre il conosciuto.

Il desiderio di andare oltre: un Ulisse dantesco del XIX secolo.

Perché non siamo destinati a vivere al di qua delle colonne d’Ercole, siamo spinti ad andare più in là ove tutto “segna” che vi sia una presenza.

Ma solo colui che è certo di trovare qualcosa di eccezionale, quanto nuovo, sarà spinto dai desideri del proprio cuore ad andare avanti…!

“La vita nascosta” di Terrence Malick


La vita nascosta è un film scritto e diretta da Terrence Malick, narra la vera storia di Franz Jägerstätter contadino austriaco di profonda religione cattolica il quale non accetterà l’annessione al Terzo Reich da parte dell’Austria né vorrà combattere per il Adolf Hitler.

Per essere obiettore di coscienza, sarà giustiziato da parte dei nazisti, verrà beatificato il 26 ottobre 2007.

La regia di Malick è, al solito, scrupolosa fin al più piccolo dettaglio. Ongi piano sequenza è lento, meticoloso, controllato. Ongi fotogramma è ben calibrato fino all’esasperazione.

I dialoghi sono minimalisti, vengono rivolti più dalla coscienza del personaggio verso la coscienza dello spettatore che non fra un personaggio e l’altro.

Il messaggio del film è semplice quanto determinante e tagliente:

Se Dio ci ha donato il libero arbitrio, siamo responsabili di quello che facciamo e di quello che non facciamo.

Franz Jägerstätter

Profetiche sono le parole del pittore:

Ci saranno tempi oscuri, gli uomini non combatteranno la verità: la ignoreranno…

il pittore
il trailer italiano