Il male ci può insediare solamente se noi vogliamo. Vero è che esiste il peccato originale e con tutto ciò che ne consegue, ma esiste anche la confessione.
Ore, fra i due esiste una netta differenza:
- il peccato originale, uno se lo ritrova addosso appena nasce dunque non lo può scegliere di compiere,
- la confessione è qualcosa di esterno a se stessi, la s’impara cos’è anni dopo la propria nascita e necessita di una esplicita libera scelta
Secondo punto: la libertà personale. Essa c’è. (Il che non è per niente scontato affermarlo, vedasi Lutero e il suo De servo arbitrio, tanto per dire un nome. Ma non mi addentrerò troppo. In questo post). Dio l’ha creata in seno all’umana natura. Perché? desidera che lo amiamo senza alcun tipo di costrizione da parte di nessuno; nemmeno da parte Sua.
Il male lo sa e lo sfrutta a suo vantaggio. Per il male l’importante è che non poniamo attenzione alla realtà, difatti se ponessimo attenzione alla realtà ci accorgeremo subito che:
- desideriamo una sol cosa la Felicità, e non infinite cose cose che hanno meno valore dell’Infinito;
- che la Risposta è già data in Gesù il Cristo, dunque non ha senso una ricerca infinita vagliando infinite possibilità (materialismo, Buddismo, comunismo, ecc. ecc.);
- che la Risposta si sia fatta uomo: è divenuta carnale, nella carne, cioè, essendo “nella” realtà, il rapporto io/Mistero si tramuta in Io/Gesù. E questo implica che il metodo, come sempre, è determinato dall’oggetto di conoscenza.
Se io desidero conoscere l’Infinito non vi è altra strada che quella che il Mistero detta: Cristo Gesù fattosi uomo 2000 anni fa.
Il dramma che ogni persona esperisce è nella semplicità del rapporto che ella ha nei confronti del Mistero resosi carne.
Semplice troppo semplice!