Della Sindone si può dire tutto e il contrario di tutto. Ma di alcune cose no, perché sono oramai assodate.
Io ne evidenzio 2:
- non vi è traccia di vernice di alcun tipo
- non è stata fatta in un forno elettrico
Mentre Luigi Garlaschelli, docente di Chimica Organica all’Università di Pavia, afferma che è riuscito
a riprodurre quel telo con quelle caratteristiche inspiegabili e irriproducibili
mediante
- un forno elettrico a 145 °C per alcune ore
- lavato via il pigmento ocra spalmato sopra il telo
- dei colori a tempera, per simulare le macchie di sangue
Dopo questo esperimento, “costato qualche migliaia di euro” e finanziato dal CICAP e dall’ UARR, chi è che crede all’autenticità della Sindone di Garlaschelli come oggetto per confutare la Sindone di Torino?