Dalle case, sulle porte, la gente grande saluta benigna e fa cenno indicando l’orizzonte con sorrisi d’intesa; così il cuore incomincia a battere per eroici e teneri desideri, si assapora la vigilia delle cose meravigliose che si attendono più avanti; ancora non si vedono, no, ma è certo, assolutamente certo che un giorno ci arriveremo.
Dino Buzzati, “Il deserto dei Tartari”
Desiderare cose grandi è semplice quanto lo è il battito del cuore, resta da vedere come ci arriveremo e il giorno che, finalmente, avremo scoperto la risposta, saremo talmente semplici di accorgercene, saremo leali con il nostro giudizio da seguirla?
Oppure potremmo (continuare) a crearci la nostra religione, prendere dati della realtà e posizionarli sul trono spettante il Mistero e rendergli devoti ringraziamenti. Insomma: fregarsene del Mistero e scegliere quel dato della realtà che ci è più congeniale.
Se la logica e la matematica prendessero il posto della religione e dell’astrologia nelle scuole e in televisione, il mondo diventerebbe gradualmente un luogo più sensato, e la vita più degna di essere vissuta. Che ciascuno di noi porti dunque il suo contributo, grande o piccolo, affinché questo succeda, per la maggior gloria dello spirito umano.
Piergiorgio Odifreddi, “Il matematico impertinente”