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L’uso riduttivo della ragione in Mauro Biglino


Penso che Mauro Biglino, nello spiegare la Bibbia, utilizzi una metodica riduttiva: prendere alla lettera il testo originale in ebraico e confrontarlo con l’uso “quotidiano” dell’italiano.

Sarebbe sufficiente pensare al noto “perdonare 70 volte 7” che Gesù asserisce nei vangeli: Gesù non intende dire perdonare 490 volte, ma, conoscendo la cultura ebraica, voglia dire “all’infinto“.

Visto che di Mauro biglino vi sono molti video rimando all’elenco di YouTube (senza inserirli in questo articolo): https://www.youtube.com/results?search_query=mauro+biglino

Qui mi permetto d’inserire la risposta di Roberto Mercadini, molto illuminante e chiarificatrice a mio dire:

Qui sotto risponde alle critiche sul video suddetto:

Inoltre, visto che secondo Biglino il fatto che il grano che mangiamo altro non sia che una conferma all’apporto che gli alieni hanno avuto con l’uomo (gli hanno creato da mangiare in poche parole) questa è la risposta di Dario Bressanini, autore dell’articolo che il Biglino cita nelle sue conferenze:

L’incontro. Il vangelo d’oggi. Il vangelo oggi.


Il metodo Cristiano è l’incontro: il Mistero fatto carne, ho incontrato il Mistero. Così come lo si può dire di un incontro fra persone, l’eccezionalità di un incontro, di quell’Incontro.

La commozione dell’ultimo, personale, incontro.

Il cristianesimo è la più eccezionale rete di familiarità con il Mistero qui ora presente, grazie a 2011 anni d’incontri.

g. D. v. h.

Seguire Gesù Cristo è drammaticamente semplice


Il male ci può insediare solamente se noi vogliamo. Vero è che esiste il peccato originale e con tutto ciò che ne consegue, ma esiste anche la confessione.

Ore, fra i due esiste una netta differenza:

  • il peccato originale, uno se lo ritrova addosso appena nasce dunque non lo può scegliere di compiere,
  • la confessione è qualcosa di esterno a se stessi, la s’impara cos’è anni dopo la propria nascita e necessita di una esplicita libera scelta

Secondo punto: la libertà personale. Essa c’è. (Il che non è per niente scontato affermarlo, vedasi Lutero e il suo De servo arbitrio, tanto per dire un nome. Ma non mi addentrerò troppo. In questo post). Dio l’ha creata in seno all’umana natura. Perché? desidera che lo amiamo senza alcun tipo di costrizione da parte di nessuno; nemmeno da parte Sua.

Il male lo sa e lo sfrutta a suo vantaggio. Per il male l’importante è che non poniamo attenzione alla realtà, difatti se ponessimo attenzione alla realtà ci accorgeremo subito che:

  • desideriamo una sol cosa la Felicità, e non infinite cose cose che hanno meno valore dell’Infinito;
  • che la Risposta è già data in Gesù il Cristo, dunque non ha senso una ricerca infinita vagliando infinite possibilità (materialismo, Buddismo, comunismo, ecc. ecc.);
  • che la Risposta si sia fatta uomo: è divenuta carnale, nella carne, cioè, essendo “nella” realtà, il rapporto io/Mistero si tramuta in Io/Gesù. E questo implica che il metodo, come sempre, è determinato dall’oggetto di conoscenza.

Se io desidero conoscere l’Infinito non vi è altra strada che quella che il Mistero detta: Cristo Gesù fattosi uomo 2000 anni fa.

Il dramma che ogni persona esperisce è nella semplicità del rapporto che ella ha nei confronti del Mistero resosi carne.

Semplice troppo semplice!

Gesù Cristo